E’ arrivato il nuovo plotter
4 Maggio 2021
Finalmente dopo mesi in cui anche le sfilate sono state solo virtuali siamo tornati alle settimane della moda classiche: dal vivo!
Quando parliamo di moda, di design, di gusto e qualità facciamo riferimento al concetto di MADE IN ITALY. Ma sappiamo da dove nasce questo termine che così tanto ci caratterizza nel mondo?
L’inventrice del concetto, perché di donna si tratta, è Rosa Genoni. Figura ancora poco conosciuta ma estremamente importante.
Classe 1867, nasce in Valtellina e ancora bambina “scende” a Milano per lavorare come piscinina nella sartoria della zia. Ha solo la III elementare ma è intraprendente. Frequentando le serali ottiene il diploma di V e impara un po’ di francese. Diventa sarta e, dopo un apprendistato in Francia, stilista, designer e docente.
Ai tempi della Genoni in Italia non esiste una moda italiana. Lo stile è quello francese e le signore chic vanno a Parigi a farsi confezionare gli abiti!
A Parigi Rosa Genoni non si perfeziona solo nel disegno ma impara sul campo i processi della catena produttiva, dall’ideazione dei modelli alla loro realizzazione e si rende conto che le sarte francesi non sanno solo cucire bene ma hanno un bagaglio culturale che le guida nella loro professione.
Si convince che anche le “sartine” italiane devono avere una formazione adeguata e, grazie all’amicizia con Anna Kuliscioff, affianca al lavoro l’attività in favore dell’emancipazione femminile. Si batterà per la riduzione dell’orario di lavoro e l’introduzione del congedo di maternità.
Sale in cattedra nel 1905 per insegnare storia del costume nella Scuola Professionale femminile della Società Umanitaria a Milano dove introdurrà nell’offerta formativa un settore dedicato esclusivamente alla sartoria. Sono questi gli anni dell’effettiva nascita del Made in Italy.
Concepisce una moda nazionale come “pura arte italiana”, che svincolata dalla sudditanza ai francesi sappia trarre ispirazione dal mondo classico e dai capolavori del Rinascimento, coniugando artigianato e industria generando “ricchezza” per il Paese («i cui denari – deplorava sulla rivista “Vita d’arte” – vanno a finire al di là delle Alpi»), rivendicando l’autonomia della moda italiana da quella francese, coniugando la creatività al sapere e al saper fare italiano.
Nel 1906 viene invitata all’Expo di Milano dove ottiene il Grand Prix delle arti decorative esponendo i suoi modelli ispirati all’alta sartoria del nostro Rinascimento, in particolare del ‘400.
Pacifista convinta, nel 1915 è l’unica rappresentante italiana invitata al Congresso internazionale delle donne dell’Aja.
Definirla non è una cosa semplice! Dire che è una sarta non basta, una stilista nemmeno; dire che è stata una femminista o una socialista non sarebbe sufficiente. Rosa Genoni è stata tutto questo e anche qualcosa di più. Ha portato nella moda italiana tutta la volontà e la forza di affermarsi come donna, la sua idea socialista ed emancipazionista, la sua idea di educazione riuscendo ad affermare l’importanza della moda e ad inventare l’idea e la realtà del fatto in Italia. In sostanza del Made in Italy.
Siti:
(https://www.ereticamente.net/2018/07/rosa-genoni-la-sarta-artista-pioniera-del-made-in-italy-emanuele-casalena.html)
http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/rosa-genoni/